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Startup innovative 2025: nuove regole, più selettività e spazio alla crescita

Autore: D.ssa Giovanna Del Bene 

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha pubblicato una Circolare esplicativa che chiarisce le modifiche introdotte dalla Legge 193/2024 al cosiddetto “Startup Act” (art. 25 del DL 179/2012).  

A) Principali novità introdotte 

Le novità mirano a rafforzare il quadro normativo per le startup innovative, con impatti significativi su definizione, requisiti, durata dello status e modalità di iscrizione. 

    1. Definizione di PMI 
    • Le startup devono ora rientrare obbligatoriamente nella definizione europea di PMI (Raccomandazione CE 2003/361/CE). 
    • Devono avere una produzione annua inferiore a 5 milioni di euro dal secondo anno di iscrizione. 
    • Non sono ammissibili startup controllate, collegate o associate a grandi imprese.

2. Attività prevalente 

    • È vietata l’attività prevalente di agenzia o consulenza. 
    • Esclusi i codici Ateco 70.2 e 74.99 e relativi sottocodici. 
    • Le imprese già iscritte hanno tempo fino alla prossima dichiarazione annuale per adeguarsi. 

3. Durata dello status 

    • Estensione fino a 5 anni: possibile se si rispettano requisiti aggiuntivi (es. spese R&S ≥ 25%, brevetti registrati). 
    • Fase di scale-up: ulteriore proroga biennale fino a 4 anni (totale 9 anni), se si verificano: 
    • Aumento di capitale > 1 milione € da OICR. 
    • Crescita dei ricavi > 100% annuo. 

4. Nuove iscrizioni 

    • Startup iscritte entro 2 anni dalla costituzione: possono accedere alle proroghe. 
    • Iscritte dopo 2 anni: decadono dopo 60 mesi dalla costituzione, senza possibilità di proroga. 

5. Startup già iscritte 

    • Iscritte da <18 mesi: 6 mesi extra per adeguarsi. 
    • Iscritte da >18 mesi: 12 mesi extra. 
    • Il mancato rispetto delle scadenze comporta la decadenza automatica dallo status. 

6. Cancellazioni 

    • La proroga pandemica (DL 34/2020) è scaduta. 
    • Le startup che al 18 dicembre 2024 avevano superato i 60 mesi dalla costituzione saranno cancellate d’ufficio. 
    • Possibilità di iscrizione nella sezione speciale delle PMI innovative, se in possesso dei requisiti. 

B) Brevetti come chiave per la proroga fino a 5 anni 

Tra le novità più rilevanti, la Circolare del MIMIT del 29 luglio 2025 ha chiarito il peso crescente dei titoli brevettuali nel determinare la possibilità di prorogare lo status oltre i tre anni iniziali. 

Per mantenere lo status di startup innovativa oltre il terzo anno, fino a un massimo di cinque anni, è necessario soddisfare almeno uno dei requisiti previsti dall’art. 25, comma 2-bis del DL 179/2012, come modificato dalla Legge 193/2024. Tra questi, spicca il possesso di almeno un brevetto riconosciuto o registrato. 

La Circolare chiarisce che non è sufficiente un semplice contratto di licenza, che era invece accettato per l’iscrizione iniziale. Inoltre, non sono ammessi: 

  • Modelli di utilità. 
  • Diritti su software registrati presso il Registro pubblico speciale. 

Il brevetto deve essere effettivamente registrato e intestato alla startup. 

L’intento attuale del legislatore è quello di valorizzare l’innovazione protetta, premiando le startup che investono in proprietà industriale. 

Questa scelta riflette una volontà di selezionare le imprese più strutturate, capaci di trasformare la ricerca in soluzioni brevettabili e difendibili sul mercato. 

Per le startup che desiderano estendere lo status oltre i cinque anni, fino a un massimo di nove anni, il brevetto non è più sufficiente da solo. In questa fase, denominata “scale-up”, servono requisiti più robusti, come: 

  • Aumento di capitale > 1 milione € da OICR. 
  • Crescita dei ricavi > 100% annuo. 

Tuttavia, il possesso di brevetti può rappresentare un fattore abilitante per attrarre investitori e consolidare la posizione competitiva. 

Dal punto di vista pratico, le imprese già iscritte al Registro delle Startup Innovative devono: 

  • Verificare la titolarità effettiva dei brevetti. 
  • Escludere licenze e software come base per la proroga. 
  • Presentare la documentazione entro le scadenze previste (entro 60 mesi dalla costituzione e 3,5 o 4 anni dall’iscrizione, a seconda dell’anzianità). 

Il mancato rispetto comporta la decadenza automatica dallo status e la possibile transizione alla sezione delle PMI innovative, se in possesso dei requisiti. 

C) Conclusione 

La riforma del 2024 segna un cambio di paradigma: non basta più essere innovativi, bisogna dimostrarlo con titoli concreti. I brevetti diventano così un elemento centrale per la sopravvivenza normativa delle startup, oltre che per la loro crescita strategica. 

© THINX Srl  – Settembre 2025 

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