Etichettatura degli alimenti e marchi: informare o farsi notare?

Le confezioni presenti sugli scaffali sono spesso usate per attrarre i clienti e sbaragliare i concorrenti. I prodotti sono presentati in una giungla di immagini e parole accattivanti, atte a sollecitare il bisogno di scegliere alimenti salutari, genuini, leggeri ed ecosostenibili ma in cui è difficile districarsi.

Invece, è fondamentale che l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità degli alimenti non traggano in errore o in inganno il consumatore.

L’etichetta è l’insieme delle menzioni, delle indicazioni, dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono al prodotto alimentare e che figurano direttamente sull’imballaggio o su un’etichetta affissa o sul dispositivo di chiusura o su cartelli, anelli o fascette legati al prodotto medesimo o sui documenti di accompagnamento del prodotto alimentare.

La normativa sull’etichettatura viene spesso confusa con la normativa prevista per la protezione del marchio d’impresa che invece attengono ad ambiti differenti: le etichette forniscono informazioni ai consumatori sul contenuto e sulla composizione del prodotto, allo scopo di tutelarne la salute e gli interessi; mentre il marchio è un segno distintivo utilizzato nel commercio per identificare un prodotto e permette al consumatore di riconoscerne l’origine imprenditoriale e preferirlo a prodotti identici o simili offerti dai concorrenti.

Certamente, il marchio costituisce l’elemento di maggiore attrattiva presente sull’etichetta o sulla confezione. Oltre ad informare, il marchio è in grado di invogliare il consumatore spingendolo all’acquisto. I marchi svolgono dunque un ruolo centrale nelle strategie di marketing e promozione dei prodotti, in quanto contribuiscono a creare un rapporto di fiducia con i propri clienti e aiutano a rafforzare la reputazione del marchio sul mercato.

La titolarità di un diritto di marchio (a seguito di registrazione presso appositi Uffici Marchi nazionali, a livello europeo, internazionale) concede la possibilità di utilizzare il segno in via esclusiva impedendo ad altri di utilizzarlo. Si tratta di un diritto territoriale, ciò vuol dire che tale diritto viene riconosciuto soltanto nei Paesi in cui è stata richiesta la registrazione del segno. E’ importante quindi registrare il marchio in tutti i Paesi in cui si intende commercializzare i propri prodotti, per evitare di dover cambiare l’etichetta dei propri prodotti a causa della presenza di diritti anteriori di terzi.

Il contenuto dell’etichetta di un prodotto alimentare non ha solo una funzione promozionale. Il produttore, infatti, è dovuto a rispettare una complessa normativa prevista a livello europeo per garantire un elevato livello di protezione dei consumatori in materia di informazioni sugli alimenti, al fine di garantirne in particolare la salute e la sicurezza. Tali informazioni devono, inoltre, essere inserite in maniera visibile, indelebile e leggibile.

Tali indicazioni obbligatorie non sono identiche per tutti i prodotti, ma variano da settore a settore. Inoltre, la vendita di prodotti agroalimentari italiani nell’Unione Europea è soggetta alla normativa comunitaria ma l’esportazione verso Paesi extra-UE può richiedere documentazioni o attestazioni aggiuntive ed aspetti da conoscere al fine di evitare blocchi delle merci alle dogane o respingimenti.

 

© THINX Srl  – Febbraio 2021