A partire dall’imminente mese di ottobre, il sistema attualmente impiegato per le trasmissioni televisive verrà gradualmente dismesso, a favore di un nuovo standard più evoluto, comunemente indicato nella relativa campagna di informazione come Nuova TV Digitale. Il processo di transizione al nuovo standard dovrebbe durare poco più di un anno, per arrivare al cosiddetto switch-off (lo spegnimento dell’attuale sistema) a gennaio 2023. Salvo proroghe, naturalmente.
Per qualcuno di noi è ancora piuttosto vivo il ricordo dell’ultimo grande switch-off televisivo, quello del luglio 2012. Si concludeva così un lungo percorso di natura tecnico-legale iniziato con la legge Gasparri del 2004, segnando il passaggio definitivo dalla tecnologia analogica alla tecnologia digitale.
Ma la storia della televisione ha visto tanti altri salti evolutivi, grandi o piccoli. Uno di questi fu il passaggio dalle pionieristiche soluzioni elettromeccaniche alle soluzioni puramente elettroniche che poi si sono imposte a livello globale. Come per altri temi, anche per l’evoluzione tecnologica della televisione gli archivi brevettuali sono una ricchissima fonte di informazioni. Cerchiamo quindi di ricostruire, in sintesi, alcune fasi di questa storia affascinante, premettendo che tutti i brevetti citati di seguito sono perfettamente reperibili nelle banche dati online.
Risale al 6 gennaio1884 il deposito di un brevetto intitolato Elektrisches Teleskop (telescopio elettrico) da parte dell’inventore tedesco Paul Gottlieb Nipkow. Il brevetto verrà poi concesso dall’allora Ufficio Brevetti Imperiale di Berlino il 15 gennaio 1885, con il numero DE30105. L’invenzione, diventata poi nota come disco di Nipkow, riguarda un dispositivo che consente di ottenere la scansione di un’immagine per via meccanica. Dispositivi simili a questo verranno impiegati nelle varie soluzioni di televisione elettromeccanica che si succederanno fino agli anni ‘30 del XX secolo.
Tra le televisioni elettromeccaniche, degna di nota è quella sviluppata da Augusto Bissiri, inventore poliedrico che dalla Sardegna si era trasferito negli Stati Uniti nei primi anni del ‘900. Nel 1917 Bissiri era riuscito a trasmettere un’immagine statica dalla sede londinese del Daily Mail, attraverso l’Oceano Atlantico, fino alla sede del New York Times. Venendo alla trasmissione di immagini in movimento, Bissiri depositò il suo brevetto live picture production il 7 agosto 1922, brevetto che fu poi concesso il 14 luglio 1925 con il numero US1546193. L’interesse per l’invenzione di Bissiri non deve essere mancato tra gli addetti ai lavori, perché il suo successivo brevetto, depositato il 4 gennaio 1928 e intitolato Transmission of pictures (concesso il 14 maggio 1929 con il numero US1713213) risulta di titolarità della General Electric Company.
Un’altra soluzione di televisione elettromeccanica che ebbe un discreto successo fu quella sviluppata dallo scozzese John Logie Baird, che riuscì a organizzare una dimostrazione della sua invenzione ai grandi magazzini Selfridge’s di Londra. La televisione di Braid consentiva di trasmettere immagini in movimento, ma era in grado di ricostruirle solamente sotto forma di silhouette. Uno dei primi brevetti di Baird, intitolato Television and like system, è stato depositato il 7 ottobre 1927 ed è stato concesso dall’ufficio brevetti statunitense con il numero US1735946 il 19 novembre 1929, pochi giorni dopo il famigerato martedì nero di Wall Street che darà il via alla Grande Depressione.
Nel corso degli anni ‘20 e ’30, a fianco alla televisione elettromeccanica, nacque e si sviluppò un’altra tecnologia, destinata a soppiantarla. La televisione elettronica, che riusciva a garantire immagini di migliore qualità, si sviluppò rapidamente, fino a consentire successi insperati. Tra questi si consideri ad esempio quel trionfo della propaganda di regime che fu la trasmissione in diretta delle Olimpiadi di Berlino nel 1936.
© THINX Srl – settembre 2021